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"Nel programmare l’undicesima edizione del Premio Combat, non avevamo sicuramente previsto che un evento nella sua forma più scioccante, fuori posto, così improvviso, come una pandemia, interrompesse il flusso consueto delle cose.


Catalogo Premio Combat Prize 2020 - Casa Editrice Sillabe
Catalogo Premio Combat Prize 2020 - Casa Editrice Sillabe

Questo prepotente ingresso della ‘realtà vera’ nel nostro quotidiano ha mostrato, oltre alle innumerevoli tragedie umane, la fragilità di un mondo dell’arte fatto da operatori culturali, curatori e artisti, eguagliati da una precarietà economica, mal supportati dalle istituzioni nazionali e che rischia la sua irrimediabile scomparsa, relegandoli a personaggi di un romanzo ucronico. Tutto ciò ci deve portare ad una importante riflessione sulla nostra capacità di resilienza di fronte ad un imminente catastrofe: voltare le spalle o iniziare a fare la nostra parte, credendo nella cultura e nell’arte come strumenti per migliorare se stessi e la società, affidandoli una priorità in un progetto di ripartenza? Noi sappiamo dove stare, e le 1402 opere iscritte, da artisti provenienti da 46 paesi, il miglior risultato di adesioni al Premio Combat dalla sua nascita, ne rappresentano il riconoscimento come identità culturale costante e autorevole." Paolo Batoni, Presidente dell’Associazione Culturale Blob ART


Curatore: Paolo Batoni

Formato (cm): 21x21

Anno di pubblicazione: 2020

Pagine: 144

Illustrazioni: a colori

Traduttore: Julia H. Weiss

Lingue: italiano/inglese

Testi: Simone Lenzi, Paolo Batoni, Francesca Baboni, Andrea Bruciati, Stefano Taddei, Lorenzo Balbi, CAMPOBASE, Kiki Mazzucchelli

Prezzo: euro 20,00

E' possibile ordinare il catalogo presso la Casa Editrice Sillabe o inviando la richiesta a: info@premiocombat.it




Torna il PREMIO COMBAT, il concorso internazionale d’arte contemporanea organizzato dall’Associazione culturale Blob Art, che il 10 ottobre 2020 aprirà le porte della sua undicesima edizione. In compartecipazione con il Comune di Livorno, il sostegno della Fondazione Livorno e della Casa editrice Sillabe, il percorso espositivo delle 80 opere finaliste si snoderà attraverso tre sedi d’eccezione: se la sezione Pittura sarà esposta nei Granai di Villa Mimbelli, il SAC - Spazio Arte Contemporanea accoglierà Scultura, Installazione e Video; il Museo Giovanni Fattori di Livorno ospiterà invece la Fotografia e la nuova sezione interamente dedicata al Disegno, sede designata anche per le premiazioni dei vincitori il prossimo 31 ottobre.


Granai di Villa Mimbelli
Granai di Villa Mimbelli

Boom di iscrizioni [1.402] e partecipazioni straniere da 46 paesi diversi, per un’edizione 2020 da record: ai consueti premi in denaro per ognuna delle cinque sezioni in concorso, si aggiunge il nuovo riconoscimento offerto dall’Associazione Blob Art, che permetterà al vincitore di esporre le proprie opere in una mostra personale nel 2021 al SAC, Spazio Arte Contemporanea di Livorno, insieme a una pubblicazione editoriale dedicata. Si consolidano inoltre il progetto ART TRACKER, che inserirà tre finalisti under 35 nella programmazione della Lucca Art Fair 2021 con un progetto curatoriale inedito; e il premio POLIART, promosso dall’omonima azienda leader nella lavorazione del polistirene espanso, che sosterrà l’artista vincitore nella produzione di una sua opera scultorea o installativa.


SAC spazio arte contemporanea
SAC spazio arte contemporanea

Niente limiti di età né vincoli tematici per l’attesissimo concorso livornese che dà voce ai talenti emergenti e alle sperimentazioni artistiche più innovative: nonostante il rinvio a causa dell’emergenza sanitaria mondiale, il Combat Prize ritorna in prima linea nel documentare il confronto tra nuove tendenze espressive e provocazioni che dal 2009 fanno convergere in questo evento le risposte degli artisti alle contraddizioni politiche, sociali e umane della nostra contemporaneità.

Il progetto Combat 2020 è anche lo spazio privilegiato da artisti di fama internazionale che hanno scelto di sostenerlo con la carica dissacrante delle loro ricerche: è il caso di Regina José Galindo, la performer guatemalteca, presente con l’opera El Gran Rétorno come artista ospite fuori concorso per la sezione Video. La sua marcia militare all’indietro, tra le vie di Città del Guatemala che diventano le strade del mondo, è un nero corteo che di trionfale ha ben poco, più vicino al funerale della civiltà messa a tacere con la forza piuttosto che alla celebrazione della sua libertà.


El Gran Rétorno - courtesy Regina José Galindo
El Gran Rétorno - courtesy Regina José Galindo

Il Combat Prize 2020 si conferma così l’appuntamento imperdibile nel panorama degli eventi artistici contemporanei di respiro internazionale, crocevia d’incontri, dibattiti e riflessioni sulle strade, possibili e tangibili, che percorrerà l’arte del futuro.


- Serena Tacchini




LA GIURIA


Kiki Mazzucchelli

Curatrice indipendente, Londra - San Paolo; Lorenzo Balbi Direttore MAMbo, Bologna; Francesca Baboni Curatrice indipendente; Andrea Bruciati Direttore Villa Adriana e Villa d’Este, Tivoli; CampoBase Collettivo curatoriale composto da Irene Angenica, Bianca Buccioli, Emanuele Carlenzi, Gabriella Dal Lago, Ginevra Ludovici, Federica Torgano, Stefano Volpato; Stefano Taddei Curatore indipendente.




I FINALISTI

Sezione pittura

Afra17, Nicolò Bruno, Gian Marco Capraro, Francesco Casati, Giulia Coda, Oscar Isaias Contreras Rojas, Leonardo Dalla Torre, Jingge Dong, Noemi Durighello, Greta Maria Gerosa, Cesare Giuffredi, Tommaso Giusti, Arvin Golrokh, Heikedine Günter, Mirjam Hinn, Ashleigh Holmes, Kazuhiro Kita, Luca Migliorino, Luisa Me, Marco Mastropieri, Elena Monzo, Francis Offman, Silvia Paci, Laura Pedizzi, Nazzarena Poli Maramotti, Eleonora Rinaldi, Gregorio Samsa, Ersilia Sarrecchia, Davide Serpetti, Alina Vergnano

Sezione disegno

Matthew Attard, Veronica Azzinari, Giulia Dall’olio, Elena Latini, Stefano Lepori, Pierpaolo Miccolis, Stefan Milosavljevic, Giuliana Tommasin, Angela Viola, David Von Bassewitz

Sezione fotografia

Pauline Batista, Petros Chrisostomou, Alessandro Costanzo, Giulia Dari, Cesare Di Liborio, Greta di Lorenzo, Federica Coseschi, Brigitte Gaggl, Brendon Kahn, Pia Kintrup, Pietro Mancini, Gabriele Milani, Rachele Montoro, Jacopo Noera, Alicia Paz, Lia Ronchi, Roberta Segata, Thilo Seidel, Ivan Terranova, Cristiano Volk

Sezione scultura/installazione

Riccardo Bellelli, Erika Giacalone, Giulio Locatelli, Giulia Maiorano, Lucas Memmola, Paolo Bufalini, Paolo Peroni, Andreas Senoner, Agnese Spolverini, Ricardo Aleodor Venturi

Sezione video

Elena Arzuffi, Giovanni Chiamenti, Margherita Citi, Iocose, Mahnaz Khanpour Motazedi, Leoni Mastrangelo, Christina Maj Lundqvist, Aronne Pleuteri, Valentino Russo, [Guest artist] Regina José Galindo




LE SEDI Museo civico Giovanni Fattori - Sezioni Fotografia - Disegno Via S. Jacopo In Acquaviva, 65, Livorno +39 0586 – 808001/ 824607 Dal martedì alla domenica: 10.00 – 13.00; 16.00 – 19.00 Granai di Villa Mimbelli - Sezione Pittura Via S. Jacopo In Acquaviva 65, Livorno +39 0586 – 808001/ 824607 Dal martedì al venerdì: 16.00 - 19.00; Sabato e domenica: 10.00 - 13.00 / 16.00 – 19.00 SAC - Spazio Arte Contemporanea - Sezioni Scultura/Installazione - Video Via Luigi Boccherini 22, Livorno +39 0586 – 8881165 Dal martedì alla domenica: 10.00 – 13.00; 16.00 – 19.00

https://www.premiocombat.it/


La follia di Antonio Ligabue è stata sempre un paravento per approcciarsi alla sua arte. Questo testo vuole approfondire la parte meno conosciuta del percorso esistenziale dell’autore, in particolar modo quello in Svizzera e il primo accostamento alla realtà nazionale.





Certamente i segni di squilibrio di Antonio Ligabue sono ben documentati anche precedentemente al suo ingresso in Italia. Resta il fatto che i paesaggi nella sua arte si riferiscono a molti elementi visti e vissuti in ambito elvetico. La famiglia che lo ebbe in affidamento fu stimolante da certi punti di vista. Pare infatti che con la matrigna visitò esposizioni d’arte. Le stesse scuole speciali che frequentò lo misero in contatto con gli animali e il mondo agreste, fomentando quell’amore verso di loro che manifesterà per tutta la vita. Tra il 1913 e il 1915 fu allievo presso l’ « Anstalt » di Marbach, luogo dove la manualità e la creatività veniva particolarmente stimolata. Tutti i documenti elvetici che lo riguardano, anche quelli quando apparvero, oltre il ritardo d’apprendimento anche vari segni di pazzia, testimoniamo la sua capacità interpretativa delle immagini, delle emozioni e una notevole bravura nel disegno. Ecco quindi che questo retroterra va ampiamente valutato nell’interpretazione della vita artistica di Antonio Ligabue. Quando giunse in Italia con notevoli problemi di lingua e di adattamento, tali trascorsi non poterono che, in qualche modo, agevolarne una ricerca di senso al suo stare al mondo. Quasi vent’anni visse in terra svizzera, anni ancora poco studiati prima di tale testo ma che così trovano spunti per comprendere appieno un percorso peculiare nella creatività non solo italiana del Novecento.

- Stefano Taddei

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