Dal 16 al 20 gennaio, London art Fair è pronta ad aprire le porte della sua trentunesima edizione. Fondata nel 1989 dal Business Design Centre londinese di Islington, la fiera si svolge ancora nello stesso edificio, dove da 36 gallerie iniziali ospita oggi oltre 130 espositori nazionali e internazionali, con circa 20.000 visitatori nel 2018.
Gallerie emergenti e affermate presenteranno i loro artisti ad un pubblico sempre più eterogeneo di curatori, collezionisti, compratori ed amatori, desiderosi di scoprire le nuove tendenze e di comprendere le dinamiche di un mercato dell'arte in continua evoluzione.
La sezione di successo di Art Projects, alla sua quindicesima edizione, si apre con 33 gallerie provenienti da 11 paesi e presenta le ultime, più originali e innovative creazioni d'arte moderna e contemporanea. Tra i temi che emergono dalle opere d'arte ci sono alcune tematiche contemporanee comuni, come l'identità nazionale e culturale con ARTCO Gallery che presenta artisti come Raphael Adjetey Mayne, Evans Mbugua e Saidou Dicko; politica e conflitti globali con Brocket London con Roshna Qorbanee e Armand Voyeux. Shtager Gallery presenta l'artista russo Alexander Shishkin-Hokusai e AUROOM ART l'artista kazako Said Atabekov, con una serie di opere focalizzate sul nazionalismo, il capitalismo e la migrazione.
Tra le solo show ci saranno Xiao-yang Li con una serie di sculture in ceramica che reinterpretano i suoi dipinti; Kimathi Donkor presentato da Ed Cross Fine Art e la vincitrice del Solo Award 2019, Yoon Ilkwon con le sue opere incisorie su concetti di permanenza, memoria e valore, presentata da Chiara Williams Contemporary.
Meno Parkas, Fragment Gallery e Art Gallery 0-68 mostreranno nuovi e unici approcci all'arte con artisti che utilizzano mezzi inusuali.
La curatrice e scrittrice indipendente Kiki Mazzucchelli, che opera tra San Paolo e Londra, sarà la curatrice di Dialogues, una caratteristica di Art Projects lanciata 6 anni fa quando la già collaboratrice Sarah Monk divenne direttrice della fiera. Dialogues mira a stabilire uno scambio culturale e quest'anno l'obiettivo è quello di creare collaborazioni tra artisti latino-americani ed europei collegando e unendo 6 gallerie. Attraverso queste collaborazioni si evidenziano la sovversione dei canoni modernisti e i nuovi approcci degli artisti alla pittura come principali temi di crescente attenzione. Le gallerie che espongono saranno Domobaal (UK) con Nicky Hirst e l'artista tedesco Lothar Götz con una pittura murale commissionata per Dialogues; Galerie Emmanuel Hervé (Francia) con Sergio Sister con un lavoro su Concrete and Neoconcrete art; Anima Mundi (UK) con Rebecca Harper; Square Art Projects (UK) con Goia Mujalli; Cob Gallery (UK) con Katja Angeli e Alba Hodsoll; Kubik Gallery (Portogallo) con Ana Prata e Felipe Cohen; Maddox Arts (UK) con Augusto Villalba; Rolf Art (Argentina) con Marcelo Brodsky; (S)itor (Francia) con una solo show dell'artista cubano Jesse A. Fernandez (1925-1986); Perve Galeria (Portogallo) con Teresa Balté; Lamb Arts (UK/Brasile) con una selezione di opere di Mattea Perrotta, Tomaz Rosa, Tiago Tebet e Patricia Camet; Casanova (Brasile) con sculture di Ignacio Gatica e disegni di Lina Kim.
Continua anche in questa edizione l'Art Projects Artist Award in cui un vincitore riceverà un premio di 2500 sterline per contribuire allo sviluppo della sua carriera artistica e sarà annunciato in occasione dell'anteprima VIP il 15 gennaio.
Uno dei punti di forza della fiera è la ricerca, la selezione rigorosa e l'introduzione delle più importanti novità del mercato dell'arte, ma anche il mantenimento di un forte legame con il passato. Infatti, oltre agli aspetti d'avanguardia, London Art Fair si impegna ogni anno ad ospitare un museo regionale per mantenere un solido legame storico con il patrimonio inglese; quest'anno sarà la Towner Art Gallery, di Eastbourne, a presentare The Living Collection, offrendo ai visitatori opere d'arte contemporanea raccolte per quasi un secolo.
Photo50 è la sezione dedicata alla fotografia contemporanea, quest'anno curata da Tim Clark e ispirata alla mostra "Who's looking at the family" del curatore Val Williams che si è svolta esattamente 25 anni fa al Barbican. "Who's looking at the family, now" è una panoramica che nel 2019 si propone di esplorare i diversi modi di rappresentare la famiglia nella fotografia, ciò che è cambiato nella sua rappresentazione, analizzando anche la sfera privata e pubblica, il senso di identità e appartenenza, le classi sociali e la razza.
Art Projects Screening Room offrirà un viaggio attraverso la storia delle comunità africane e della diaspora africana dagli anni '70 mostrando le loro possibilità future, utilizzando una varietà di linguaggi, dal documentario, alla fantascienza, dalla fantasia alla fiction storica o al realismo magico. "Afrofuturisms Past" è a cura di Pryle Behrman.
Platform è una novità che presenta ogni anno un tema specifico e quest'anno si concentra sulle nuove interpretazioni e possibilità della ceramica.
Platform è una novità che presenta ogni anno un tema specifico e quest'anno si concentra sulle nuove interpretazioni e possibilità della ceramica.
Infine un ricco programma di conferenze e visite guidate accompagnerà i visitatori attraverso questo evento.
London Art Fair
Dal 16 al 20 gennaio 2019
Business Design Centre
52 Upper St, London N1 0Q, Regno Unito
- Carolina Rapezzi