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Nuova sede per la quinta edizione di Lucca Art Fair.

Sarà infatti il palazzo storico del Real Collegio di Lucca, situato all’interno delle mura di una delle città d’arte tra le più importanti d’Italia, ad ospitare il grande evento lucchese dedicato all’arte moderna e contemporanea.

Lucca Art Fair si svolgerà dal 15 al 17 maggio 2020 e occuperà per tre giorni gli spazi e i saloni affrescati del prestigioso edificio storico, accogliendo numerosi collezionisti, appassionati d’arte e visitatori da tutta Italia (e non solo) che vivranno così una nuova “esperienza artistica”: un viaggio nell’arte che inizia dal cuore pulsante della città.

Il complesso monumentale del Real Collegio, dislocato su due piani, sarà infatti una cornice unica ed esclusiva di un percorso tra diverse realtà artistiche, dove storia e generazioni future dialogheranno tra loro.



Lucca Art Fair 2019 - photo courtesy Nicol Claroni
Lucca Art Fair 2019 - photo courtesy Nicol Claroni


«La scelta del Real Collegio come nuova sede dell’evento - spiega Paolo Batoni, direttore di Lucca Art Fair – vuole rispondere alle richieste di un pubblico sempre più alla ricerca di forti sollecitazioni emozionali. Collocare opere di arte contemporanea in un palazzo storico nel centro di Lucca è una scelta soprattutto progettuale, perché vuole esaltare una virtuosa contaminazione tra contemporaneo e antico. Un doveroso ringraziamento – continua Batoni - va a tutto lo staff di Lucca Crea che ci ha accompagnato negli anni passati con professionalità e passione e con il quale abbiamo condiviso un comune amore per l’arte. L’auspicio è che in un prossimo futuro i nostri percorsi possano nuovamente incrociarsi».


Lucca Art Fair 2019 - photo courtesy Nicol Claroni
Lucca Art Fair 2019 - photo courtesy Nicol Claroni

Oltre alla nuova sede, non mancheranno ulteriori novità.

Tre saranno le sezioni proposte, tra cui la riconfermata Main Section con la partecipazione di numerose gallerie consolidate nel panorama nazionale e internazionale, per offrire ai collezionisti un’accurata selezione di opere che spaziano tra arte moderna, post bellica e contemporanea.

Art Projects sarà una nuova sezione dedicata a progetti e gallerie emergenti dal profilo sperimentale, che presenteranno principalmente solo show e duo show, ponendo in dialogo artisti provenienti da diversi background.

Una proposta di questa edizione sarà invece la sezione Spotlight, incentrata sull’arte di metà XIX secolo e inizio del XX, con uno speciale dedicato ai “contemporanei del passato”. La sezione ospiterà le prime rappresentazioni sul vero – con i Macchiaioli in particolare – per arrivare fino alle Avanguardie storiche di inizio ‘900.


Lucca Art Fair 2019 - photo courtesy Nicol Claroni

In questa edizione si consoliderà il Vip Programme già lanciato nella scorsa edizione, capace di coinvolgere un ampio numero di collezionisti, invitati dalla direzione artistica e dai galleristi per la creazione di esclusivi appuntamenti in fiera e nel cuore della città di Lucca.

Si avvalora anche la serie di talks “Vissi d’arte”, che si svolgeranno nello splendido chiostro di Santa Caterina, il più antico del complesso del Real Collegio, attraverso un programma d’incontri con artisti e professionisti che condivideranno con il pubblico il loro vissuto e le loro competenze professionali.

Anche quest’anno sarà presentato lo spazio Art Tracker, dedicato a tre artisti under 35 selezionati tra i finalisti del Combat Prize 2019, chiamati a creare progetti site-specific per la fiera.

Infine, confermato nuovamente l’appuntamento per le visite guidate nel percorso espositivo della fiera come occasione di scambio e avvicinamento al mondo del collezionismo, rivolte a un pubblico amatoriale e non.



Info:

LUCCA ART FAIR 15 - 17 maggio 2020

REAL COLLEGIO - LUCCA

Piazza del Collegio, 13


SEGRETERIA ORGANIZZATIVA TEMPORANEA ORGANIZZAZIONE EVENTI

T +39 0586881165 C +39 3311303702

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Il mondo della fiaba è uno dei primi momenti in cui l'essere può sperimentare la complicatezza e la grettezza del vivere. In realtà, in congiunture che stanno banalizzando ogni emozione, anche questo tipo di letteratura soffre di derive di stereotipizzazione molto serie.



Greta, Scultura, cm 30x30x37, 2019



Amarene, betulle, edera e tele rosa, cm 120x170, 2019


Tutto ciò non viene subito dalla poetica di Carla Bedini. Stiamo infatti parlando di un percorso artistico peculiare, mai ridondante o facile alla banale comunicazione. L'autrice infatti ci racconta che dentro alla dimensione favolistica può esserci quel tanto che può ancora descrivere la nostra situazione.



Erbacce, cm 80x90, 2019


L'inconscio collettivo è un peculiare ambito verso cui si rivolge da tempo la ricerca di Carla Bedini. Le ragazze che si muovono nelle sue opere hanno un sapore di manifestazione magica ma, altresì, esibiscono un sondare le varie situazioni del vivere che non possono non riverberarsi nell’attualità. Le storie che vengono esemplificate hanno bisogno di un tempo profondo per trovare sintonia nello spettatore.


Ragazza con cappotto, cm 95x110, 2019


Carla Bedini si nutre della vita e tutto ciò non può che ritrovarsi nella sua peculiare ricerca. La vita è una sorta di magia che ogni giorno trova nuove esemplificazioni per l’autrice. In mostra uno spaccato di questo operare, che vede in esemplificazioni femminili tutto un mondo da scoprire, con calma e propensione al capire che non tutto è spiegabile e la nostra vita deve continuare a flirtare con il mistero.

Il lavoro di Carla Bedini sarà visibile anche alla prossima ArtVerona nello stand della galleria dall'11 al 13 ottobre.



- Stefano Taddei


Galleria Ca' di Fra'

Via C. Farini, 2 Milano

Fino al 22 novembre

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La peculiarità di Bansky è di interfacciarsi con il grande pubblico. Questo accade in congiunture in cui l’arte contemporanea sembra sempre più un circolo ristretto dominato da finanza e da brand potentissimi.




Bansky però non vive d’aria, anche lui si confronta con il capitale. La modalità però è certamente diversa. L’autore, anche grazie alla sua identità ancora nascosta, si può permettere discorsi che non possono essere rifiutati. Dietro e attorno a lui ci sono inoltre persone che lo coadiuvano e danno alla sua ricerca un sapore ancora sovversivo. Rispetto all’arte dei graffiti, parecchio settaria, Bansky sa poi modulare idee che, pure per mezzo della semplicità della proposta, hanno sempre un grande appeal popolare. Tale libro cerca di sondare come questa ricerca s’insinui nell’attualità e si mostri attenta a certe urgenze dell’umanità ma, in realtà, abbia tante questioni in essere ben poco chiare. Pest Control certifica le opere d’arte non pubbliche, elaborati che hanno avuto diverse vicissitudini. Bansky si è confrontato con le istituzioni pubbliche usando il filtro dell’ironia e della provocazione. Non ha un gallerista ma, certamente, non può più di tanto controllare quello che succede alle proprie opere vendute. Il libro è un viaggio nelle contraddizioni di Bansky, artista contro certe storture del mondo ma che, a volte, deve venire a patti con i burattinai di tale universo. Resta, comunque, ben impresso come la popolarità dell’autore britannico, la sua capacità di muoversi nell’ambiente mediatico e un notevole riscontro popolare ne stiano tracciando un percorso peculiare che si snoda in mezzo a tutti.


- Stefano Taddei


Maddalena Ricolfi

Bansky

L’arte come rivoluzione

Luni Editrice, pp. 152

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