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Opens today the incredible exhibition “Forever Young” at Museum Brandhorst in Munich to celebrate its tenth birthday. As a museum with one of the most important collections of contemporary art in Europe, Museum Brandhorst celebrates on this May, 10 years of activity. Ten years in which a lot has happened and its collection of artworks has expanded considerably. Since its opening in May 2009, the collection has gone from 700 to 1200 works, with many masterworks by Andy Warhol, Bruce Nauman, Cady Noland, Cy Twombly and Wolfgang Tillmans.



Forever Young - Source: Museum Brandhorst's website

To celebrate its 10th anniversary, there will be a major exhibition called “Forever Young – 10 Years of Museum Brandhorst” , where everyone can admire incredible artworks from the museum’s collection: 190 works by 45 artists. From the early 1960s to today, the exhibition brings together works well-known from the past and recent acquisitions. An interesting insight into the development of art.



Museum Brandhorst's external building - Source: Museum Brandhorst's website

The exhibition will be articulated in three main themes: the first one is about the colours and the irony of Pop Art, particularly in its often overlooked political dimension, and in its dark side. The second one is about how capitalism changes society and shapes identity, in the controversial topic of subjectivity in the present era. The third and last one is more properly about art, particularly contemporary painting and the continual renewal of this traditional art form. Brilliant shows like “Painting 2.0: Painting in the information Age”, “Wade Guyton: Das New Yorker Atelier”, “Kerstin Brätsch: Innovation” and “Jutta Koether: Tour de Madame”, exhibited in these recent years in the museum, were dealing with this core theme.

Also, there will be many lectures, discussions, talks, workshops, exhibitions tours and performances, a lot of collateral events to the main exhibition. Art at 360 degrees, in every detail, in every nuance of it, for every enthusiast and curious.



Andy Warhol - Self portait, 1986 - © 2016 The Andy Warhol Foundation for the Visual Arts, Inc. / Artists Rights Society (ARS), New York - Photo: Haydar Koyupinar, Bayerische Staatsgemäldesammlungen

Thanks to the wide range of partnerships, people can also listen to music, like “Ave Maria” from Giuseppe Verdi’s “Otello”, sung by Mirjam Mesak of the Bavarian State Opera Studio; or get fit with “Workout with Warhol”. Or dance, watch films, enjoy the gastronomic offerings. A wide variety of offers. Especially for the anniversary, the gallery presents Twombly’s rose paintings in its original form as envisaged by the artist.

All the people who are in the art world, as artists, curators, gallerists, collectors, art fans, but also general curious public are invited to this incredible event, which celebrates an important landmark for the museum, a milestone to celebrate the success of the past 10 years and to look forward to a promising future.



Cy Twombly - "Untitles (Roses)" 2008 - Photo: Haydar Koyupinar, Bavarian Staatsgemälde - Collections: Museum Brandhorst , Munich - © Cy Twombly Foundation

Forever Young – 10 Years of Museum Brandhorst

Period: 24 May 2019 – 1 April 2020

Opening hours: Sunday, Tuesday, Wednesday, Friday, Saturday: 10 am to 6 pm

Thursday: 10 am to 8 pm

Closed on Mondays

Admission to the museum will be free for the first weekend , 25 – 26 May.

Where: Museum Brandhorst

Kunstareal Theresienstrasse 35 a

80333 Munich – Germany

Entry: regular 7 €, reduced 5 €, Sunday 1 €


- Giulia Zamponi

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La fine degli anni Quaranta e l’inizio del decennio successivo, per l’Italia, furono un lungo momento di rielaborazione artistica. Il dibattito in questo periodo fu dominato dal PCI e da una divisione tra realisti e astrattisti. Ciò ha provincializzato l’Italia. Le ricerche più internazionalmente rilevanti cominciarono nel 1959, con l’apparizione dei Sacchi di Alberto Burri, autore certamente non colluso con l’intellighenzia comunista. I primi Tagli di Lucio Fontana sono dell’anno prima, mentre dello stesso finire degli anni Cinquanta sono le Linee di Piero Manzoni. Tali autori integrano ulteriormente l’arte in una realtà dove le tecniche tradizionali lasciano il passo all’ideale. Tra opera e spazio, negli anni Sessanta si muove Francesco Lo Savio, mentre Mario Schifano, nello stesso periodo, si nutre del paesaggio urbano e cerca l’interazione con lo spettatore. Il confronto con il magistero di Alberto Burri sarà ancora importante per il tempo a venire.

A Bologna e a Roma muoveranno le loro gesta anche altri autori come Franco Angeli, Tano Festa e Giuseppe Uncini. In seguito, anche sulla scorta degli studi Herbert Marcuse e in una presunta società repressa, la fantasia deve trovare una nuova modalità di rapportarsi con il mondo. A Roma la cultura italiana e statunitense, già nel Dopoguerra, hanno modo di raffrontarsi. La Biennale del 1964 decreterà la preminenza della seconda. Johns e Rauchenberg sono comunque vicini alle ricerche europee, mentre Oldenburg è più attento ad una vitalità del presente, particolarmente foriera per successive indagini.



Carlotta Sylos Calò: "Corpo a corpo. Estetica e politica nell'arte italiana degli anni Sessanta"


Tutto ciò non lascia indifferenti gli italiani, anche se loro, rispetto a questa realtà, rimarranno più propensi ad un confronto più problematico. Ciò sarà l'idea anche di Pino Pascali, in un periodo che comincia a lasciare tanti disincanti per le situazioni esistenziali coeve. Nuove possibilità estetiche vengono veicolate da lui o Jannis Kounellis, esperienze che devono coinvolgere sempre il pubblico. Condizionare e occupare lo spazio divengono modalità espressive di vari artisti italiani.

Questo porterà ad una mescolanza dei linguaggi che interpretano il contemporaneo, in attesa dell'Arte povera. Attorno al 1968 l’arte si confronterà con l’esperienza e il realismo dei materiale, proponendosi come alternativa alla deriva soffocante della società. La ricerca estetica si fa politica – senza essere più però militante - perché presuppone una liberazione della fantasia.

Numerose proteste accompagneranno la Biennale di Venezia del 1968, dove gli studenti vedono gli artisti come una sorta di strumento del potere. Anche molta critica si accoda a tali rimostranze. Dopo l’identità di gruppo si sparpaglia in vari personalismi, sempre mantenendo un’attenzione sul collettivo. Ciò porta ad un esame critico del fare arte e ad una modalità differente di proporla. Il decennio successivo certificherà tale mutamento. Quale? Questa è un’altra storia.


-Stefano Taddei


Carlotta Sylos Calò

Corpo a corpo

Estetica e politica nell'arte italiana degli anni Sessanta

Quodlibet, pp. 296


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Ha inaugurato ieri, Venerdì 17 Maggio, la quarta edizione di Lucca Art Fair 2019 diretta da Paolo Batoni.

Che cosa ci propone quest’anno la Fiera del Centro Italia?

Circa quarantaquattro gallerie d’arte tra partecipazioni nazionali ed internazionali suddivise in quattro sezioni principali: una Main Section, costituita da realtà ormai consolidate nel panorama dell’arte che offrono ai collezionisti un’ampia scelta di opere spaziando tra moderno, secondo dopoguerra e contemporaneo; una Temporary Art Zone (T.A.Z), riservata a progetti “solo show” dal profilo più sperimentale; Letture Critiche, a cura di Francesca Baboni, con una selezione di gallerie con progetti espositivi di artisti transgenerazionali in dialogo tra loro ed, infine, a cura di Gabriele Tosi, il progetto Art Tracker, giunto alla sua seconda edizione, che si propone come spazio all’interno della fiera teso a valorizzare talenti under 35.


Lucca Art Fair 2019. Photo Courtesy Nicol Claroni
Lucca Art Fair 2019. Photo Courtesy Nicol Claroni

Il risultato è quello di una fiera a misura d’uomo, una fiera che non stanca ma che anzi permette di avanzare con sguardo attento tra gli spazi del Polo Fiera Lucca.

Risulta sicuramente da segnalare la partecipazione di alcune gallerie, prima fra tutte Galleria Giovanni Bonelli di Milano che per questa edizione di Lucca Art Fair 2019 presenta un dialogo tra gli artisti Angelo Filomeno, artista italo-americano che collabora con la galleria da oltre cinque anni, e il duo Bertozzi&Casoni, società fondata nel 1980 a Imola da Giampaolo Bertozzi e da Stefano Dal Monte.


Lucca Art Fair 2019. Photo Courtesy Nicol Claroni
Lucca Art Fair 2019. Photo Courtesy Nicol Claroni

Un’opera tra quelle esposte che ben rappresenta il lavoro di Filomeno è “Amulet (Silver Akrep)”, un lavoro del 2011 realizzato con ricamo e cristalli su seta applicata a sua volta su lino.

Sempre da Milano la Galleria PoliArt che tra gli artisti maggiormente rappresentativi vanta i nomi di Agostino Bonalumi, Alberto Biasi, Ben Ormenese e Jorrit Tornquist. A questo proposito cattura l’attenzione di chi guarda l’opera “Blu” di Agostino Bonalumi datata 2000.

Altra partecipazione da evidenziare quella di Mangano Arte, galleria di Cremona che presenta opere di artisti quali Luigi Mastrangelo, Tino Stefanoni, Omar Galliani, Dany Vescovi e la fantastica Carla Accardi di cui è possibile vedere l’opera “Due Rossi” del 2000.

Ancora una menzione speciale va a Galleria Ingenito, galleria con sede a Milano e Napoli, con i lavori di Paolo Grassino, Veronica Montanino, Barbara Nati e Sonia Riccio.

Per la neofita Temporary Art Zone (T.A.Z) un’attenzione speciale va a "Il giardino di Pia Pera”, progetto fotografico realizzato da Maria Cristina Vimercati e al progetto fotografico di Tiziano Rossano Manieri, riflessione sul Teatro Carignano da una parte e sul concetto di estetica giapponese dall’altra.

Passate in rassegna le gallerie, un occhio di riguardo spetta al progetto Art Tracker che quest’anno vede protagonisti i giovani Stefano Bazzano, Francesco Levy, Paolo Peroni e Maddalena Tesser che con le loro opere e sotto l’attenta regia del già citato Gabriele Tosi sviluppano un discorso suddiviso in due capitoli: il primo intitolato “Turmoil” allestito nella storica Casermetta San Frediano situata sul camminamento delle mura di Lucca, ed il secondo "The Tent” visibile negli spazi della fiera.


Lucca Art Fair 2019. Photo Courtesy Nicol Claroni
Lucca Art Fair 2019. Photo Courtesy Nicol Claroni

Si ricorda infine il ciclo di incontri dal titolo “Vissi D’Arte” che si svolgerà tra le giornate di sabato 18 e domenica 19 e che vedrà protagonisti diversi professionisti del settore proponendosi così come momento di crescita e approfondimento per addetti ai lavori e non. In particolare nella giornata di Sabato alle 16:30 un focus speciale sarà destinato agli Archivi d’Artista e agli Archivi delle Gallerie attraverso un talk in cui interverranno Bianca Trevisan (Galleria Milano), Filippo Tibertelli de Pisis (presidente AitArt), Barbara Garatti (Archivio Amalia del Ponte | Archivio Pharailidis Van den Broeck), Caterina Iaquinta (Archivio Clemen Parrocchetti), Ornella Mignone (Archivio Valentino Vago | Archivio Fausta Squatriti | Archivio Sandro Somarè).

Per il programma dettagliato consultare il sito:



Dove Lucca Polo Fiere

via della Chiesa XXXII, trav I, 237

Data

17 - 19 Maggio 2019

Orari

Venerdì 17 Maggio dalle ore 17 alle ore 20 Sabato 18 Maggio dalle ore 11 alle ore 20

Domenica 19 Maggio dalle ore 11 alle ore 20

Parcheggio

Gratuito antistante l’ingresso.

Bus navetta gratuito

Sabato e domenica, dalle ore 11 alle ore 19. Andata e ritorno ogni 20 minuti con seguenti fermate:

Stazione Centrale di Lucca, Porta San Pietro, Polo Fiere.

Titoli d'ingresso Biglietto giornaliero venerdì 17 maggio: € 5,00

Biglietto giornaliero sabato 18 e domenica 19 maggio: € 10,00

Ridotto giornaliero sabato 18 e domenica 19 maggio: € 8,00*

Ridotto easy € 5,00 studenti muniti di tesserino o libretto identificativo

Convenzioni varie: Carta Più e Multipiù – Feltrinelli – Confindustria Toscana Nord – Teatro del Giglio, Lucca - Museo della follia, Lucca – Fondazione Ragghianti, Lucca

*Ingresso ridotto giornaliero per gruppi (minimo 10 persone), disabili, invalidi e over 65.

Ingresso gratuito per i ragazzi fino a 12 anni compresi accompagnati da adulti


- Giulia Zompa

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