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Come ogni anno in occasione dell’Art Week la città di Milano si anima di eventi dedicati al mondo dell’arte contemporanea. Oltre alle mostre inaugurate recentemente che dunque rimangono visitabili, molte sono le realtà che decidono di riservare proprio alla settimana dell’arte milanese i loro opening o di realizzare per l’occasione progetti ad hoc. Vediamo subito dunque gli eventi imperdibili di questa nuova edizione del 2019 ormai alle porte.


Immagine https://milanoartweek.it/

Lunedì 1 Aprile

Tutti al Museo del Novecento per l’inaugurazione della mostra Kromo-Kronos, mostra personale dell’artista Renata Boero, a cura di Anna Daneri e Iolanda Ratti. L’esposizione propone una rilettura critica del lavoro dell'artista genovese attiva sulla scena internazionale dagli anni Sessanta, mettendo in relazione la sua produzione storica con quella più recente. Consigliatissima la partecipazione anche per le altre novità presentate recentemente dall’istituzione milanese come la mostra Luce Movimento. Il cinema di Marinella Pirelli ed ll nuovo riallestimento dal titolo Novecento: nuovi percorsi dedicato alla seconda metà del XX secoli che vanta il merito di andare a completare il percorso museale del periodo indicato, un po’ sofferente precedentemente, e che ha permesso di mettere in mostra alcune opere significative appartenenti alle Civiche Raccolte di Milano.


Martedì 2 APRILE

Il contemporaneo arriva anche dove meno te l’aspetti: al Museo Poldi Pezzoli si tiene The Contemporary at the Poldi Pezzoli con la mostra della pittrice inglese Anj Smith mentre a Palazzo Borromeo inaugura la mostra personale di Mattia Bosco dal titolo Il tempo è un bambino che gioca.

Lasciatevi poi sorprendere con una passeggiata in zona Porta Venezia dove potrete vedere A friend installazione dall'artista ghanese Ibrahim Mahama, realizzata per la Fondazione Trussardi. L’intervento vede i bastioni di Porta Venezia interamente ricoperti con sacchi di juta così da portare alla luce la loro origine storica e la loro funzione simbolica diversa dal valore monumentale che siamo soliti attribuire.


Mercoledì 3 APRILE

Ci muoviamo verso Pirelli HangarBicocca per l’inaugurazione di Sheela Gowda. Remains, curata da Nuria Enguita, Lucia Aspesi. La mostra presenta il lavoro dell’artista, considerata una delle maggiori esponenti dell’arte contemporanea in India, che spazia dal disegno, alla scultura, a installazioni su larga scala e vede l’utilizzo di materiali che spesso veicolano valori culturali legati al contesto da cui provengono. Anche stavolta la partecipazione può essere una buona occasione, qualora non l’abbiate ancora vista, per visitare CITTÀDIMILANO, personale dell’artista Giorgio Andreotta Calò, a cura di Roberta Tenconi.


Giovedì 4 APRILE

Miart 2019 apre le sue porte!

Dalle ore 13:00 per possessori di VIP card è possibile vistare la VIP Preview seguita dall’opening che sarà dalle ore 18:00 alle 21:00 (su invito).

Per coloro i quali non sarà possibile gustarsi la fiera nel suo momento più esclusivo: state tranquilli, avete ancora tre giorni per visitarla e probabilmente potete incontrare molte delle persone che erano presenti alla preview da FM – Centro per l’Arte Contemporanea per l’inaugurazione della mostra The Unexpected Subject. 1978 Art and Feminism in Italy curata da Marco Scotini, Raffaella Perna. La mostra si propone come un'indagine sui rapporti tra arti visive e movimento femminista in Italia, con particolare attenzione al 1978, riconosciuto come fondamentale nella rivendicazione delle donne dei loro ruoli nel campo dell'arte.


Venerdì 5 aprile

Le giornate di Venerdì, Sabato e Domenica sono occupate dalla presenza del Miart e dunque dalla possibilità sia di visitare la fiera, sia di seguire i vari eventi interni quali talk e premiazioni.

Verso sera ci spostiamo però in pieno centro. Imperdibile infatti nella giornata di Venerdì la performance dell’artista italo-brasiliana Anna Maria Maiolino alle ore 19.00 al PAC – Padiglione d’Arte Contemporanea. Al momento il PAC ospita AMOR SE FAZ REVOLUCIONÁRIO mostra personale della stessa artista.


SABATO 6 APRILE

Se molti di voi hanno già visitato la fiera e siete interessati alla performance il consiglio è quello di andare a vedere, presso nctm Studio Legale, nctm e l’Arte Protest Forms: Memory and Celebration. Public Opinion Descends Upon the Demonstrators, una performance della giovane artista Marinella Senatore a cura Gabi Scardi alle ore 11.00.


Domenica 7 Aprile

A concludere la Milano Art Week niente eventi con il botto ma la possibilità di visitare alcune gallerie che per l’occasione avranno un’apertura speciale. Di seguito trovate un elenco delle più interessanti. Si consiglia di controllare sul sito della galleria stessa per verificare gli orari.


Clima

via Alessandro Stradella, 5

Valerio Nicolai. Clima su Marte


Conceptual

via Goffredo Mameli, 46

Mirella Bentivoglio. Creazione e fine

Raffaella Cortese

via Alessandro Stradella, 7/1/4

Francesco Arena. Tre sequenze per voce sola


Cortesi

corso di Porta Nuova 46/B

Zagreb Calling


Massimo De Carlo

viale Lombardia, 17

MCMXXXIV Close the Windows Open the Doors


Dellupi Arte

via Ambrogio Spinola, 8A

“Estetica”. Dedicato a Michel Tapié. Mathieu, Gallizio, Crippa, Imai, Jenkins, Serpan, Hartung, Shimamoto, Appel, Capogrossi, Riopelle e Fautrier


Gió Marconi

via Alessandro Tadino, 20

Atelier Van Lieshout


Francesca Minini

via Privata Massimiano, 25

Dan Graham


Officine Saffi

via Aurelio Saffi, 7

Open to Art. Ceramic Biennale


Otto Zoo

via Vigevano, 8

Paul Kooiker. Eggs and Rarities


Lia Rumma

via Stilicone, 19

Clegg & Guttmann


Federica Schiavo Gallery

via Michele Barozzi, 6

David Renggli


Studio Marconi ’65

via Alessandro Tadino, 17 Fondazione Marconi, via Alessandro Tadino, 15

Emilio Tadini


ZERO

via Carlo Boncompagni, 44

Vincenzo Agnetti


- Giulia Zompa

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Sarebbe stata un’occasione unica ed irripetibile per la Repubblica del Kazakistan partecipare alla Biennale di Venezia per la prima volta nella storia: un orgoglio nazionale, una visibilità enorme, un’apertura mondiale all’arte. Ma questo rimarrà solo un sogno a quanto pare, perché a soli due mesi dall’evento d’arte più prestigioso al mondo, il padiglione del Kazakistan è stato cancellato.


(Fonte: Sito web della Biennale di Venezia https://www.labiennale.org/it/arte/2019)

E i due curatori scelti per organizzare l’inaugurazione del padiglione ne sono venuti a conoscenza solo tramite un post sulla pagina Facebook del Museo Nazionale della Repubblica del Kazakistan a metà marzo, ovvero appena un mese prima dell’inizio dell’installazione. Nel post, si leggono semplici scuse per la non partecipazione del Kazakistan a causa della mancanza di risorse necessarie e dei tagli del budget.

Nadin Julien Samman, uno dei curatori, ha espresso tutta la sua delusione ed il suo rammarico in un post lamentando la mancanza di professionalità etica di un’istituzione che rilascia comunicati stampa tramite il social network. Parla di “circostanze opache, dove si è avuto poca considerazione per gli artisti e i curatori”.


Molto mistero e confusione aleggiano intorno alla questione, in quanto, come è possibile leggere su Artnet News, Samman afferma che lo scorso autunno recatosi in Kazakistan, firmò la bozza di un contratto che non gli è mai stato restituito. Il Museo nazionale, sempre nel fatidico post, fa sapere a Samman che “non era stato concluso un accordo formale di cooperazione con il curatore e che quindi non può pagare la quota dovuta”.


Il curatore Nadim Julien Samman (Fonte: profilo Facebook)

In autunno scorso, le cose sembravano andare per il verso giusto, ma poi le comunicazioni con il Museo Nazionale sono diventate sempre meno frequenti, fino ad un assoluto silenzio durante la direzione del nuovo direttore Almaz Nurazkhan. Roza Abenova, direttrice di arte contemporanea del museo dopo gli ultimi improvvisi aggiornamenti, ha deciso di ritirarsi ufficialmente dall’incarico. E contemporaneamente è stato nominato un nuovo team curatoriale.

Ma la delusione più cocente è stata per gli artisti Kazaki che avrebbero dovuto partecipare all’evento, che vedevano in questa opportunità un faro di speranza per la loro carriera e per il rilancio dell’arte contemporanea del paese. “Il Kazakistan è la patria di artisti seri che meritano di incontrare un pubblico internazionale e che necessitano di un’infrastruttura culturale nazionale che rifletta i loro valori”, dichiara Samman.

Intanto il padiglione del Kazakistan è stato ufficialmente tolto dall’elenco dei partecipanti sul sito della Biennale.


- Giulia Zamponi

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Fifteen years after Lygia Pape’s death, an eclectic artist from Rio De Janeiro, Fondazione Carriero presents an her personal exhibition, with the intent to narrate and explore her artistic path, an interesting key for the interpretation of the issues of our present in an approach based less on rules and more oriented to spontaneity and instinct. The exhibition, curated by Francesco Stocchi, is the first ever held in an Italian institution on one of the greatest and most important leading figures of Neoconcretism in Brazil.


Lygia Pape - Desenho, Espacos Imantados, Registro Cinematogafico, 1980 - drawing and collage on technical paper - © Projeto Lygia Pape

Over the forty-five years of Lygia Pape’s career, her art has spanned a various range of genres and expressing media, narrating itself through the world of sculpture, engraving, painting, ballet, photography, drawing, performance, cinema, video and installation. Lygia Pape has been a key figure in the movement of Concretism and co-founder of the movement of the Neo-concretism, artistic and cultural waves very active in Brazil during the 1950s and 1960s. At that time, she questioned the fundamentals of abstractionism at the basis of the aesthetic philosophy of Concrete Art and she aimed to express herself in a more sensorial and harmonious way. Precise, geometric, linear and minimalist art was represented in the early years of her career, building a vocabulary based on the geometry of lines, cuts and grids. The geometric forms of Concrete Art are thus reformulated and transformed into three-dimensional organic objects: only in the meeting with the viewer’s experience through the senses, and in his active and personal participation, the process will be implemented and in this way, the artwork will complete.


Lygia Pape - Livro do Tempo (Escultura média), 1965 - car paint, tempera, acrylic and latex on wood - © Projeto Lygia Pape

The multifaceted Brazilian artist has adopted the language of European Modernism and then merged it with the instances of the culture of her country, until generating a very personal synthesis of artistic practices. The most important element of her art is her visceral relationship with her homeland, Brazil. Lygia Pape’s artwork conveys a particular declination of Modernism, where the human figure plays a central role and the language opens up to sensuality. While European Modernism proposes getting beyond the past, through an organized system of theory and method, rigor and rationality, Lygia Pape’s modernist perspective feeds on her culture of origin: she is thus able to move and transform herself more freely, drawing inspiration from nature and humankind. The result of this process gives life to a corpus of artworks that mixes different expressive media, stimulating all the viewer’s channels of perception, until she reinvents the relationship between herself and the artwork in a strongly contemporary perspective.


Lygia Pape's Portrait, 1978 - Unknown author - © Projeto Lygia Pape - Courtesy Projeto Lygia Pape and Hauser & Wirth

The exhibition “Lygia Pape” will be held from 28 March to 21 July 2019 and it has been made possible thanks to the close collaboration with Estate Projeto Lygia Pape, and loans from prestigious public institutions and private collections.

It offers visitors the opportunity to get closer to the artist’s production and to observe it from many points of view, starting from the analysis of her research, a synthesis of invention and contamination, of past and present, from which color, joy and sensuality emerge. Full and empty, presence and absence coexist, highlighting the figure of the artist and her continuous experimentation, supported by the ability to combine materials and techniques in a new way, through the use of expressive methods and unconventional languages. The complex of her production reveals how each new research is born and develops as a natural evolution of the previous ones , in an harmonic continuum. These connections are highlighted by the setting up of the artworks on display, spreading through the three floors of the Foundation and remain linked together by a common root; the leitmotif finds its origin in the observation of nature and in its translation into signs. Following the architecture of the Foundation, the exhibition represents a true voyage into the artist’s world, which is organized in different spaces, each dedicated to the deepening of one specific aspect of her work, through the presentation of nuclei of pieces created between 1952 and 2000.

The works on view include some of her most important pieces, such as “Livro Noite e Dia” and “Livro da Criação”, books seen as objects with which the viewer establish a relationship and which condense mental and sensory experiences. The “Tecelares”, a series of engravings on wood, in which Brazilian folk tradition is combined with the Constructivist research of European origin. The exhibition also features “Tteial”, the famous installation that embodies all Lygia Pape’s investigation of materials, the three-dimensionality and the constant drive towards innovation and reinterpretation of her language.


Lygia Pape - Ttéia 1, C, 2000 - Installation view: gold thread, spikes, wood and light - Photo by Luiza Pape Fortes

Lygia Pape

Curated by: Francesco Stocchi

Period: 28 March 2019 - 21 July 2019

Opening hours: from Tuesday to Sunday, from 11.00 am to 6.00 pm

closed on Mondays

Where: Fondazione Carriero

via Cino del Duca, 4 - 20122 Milan

Free entry


-Giulia Zamponi

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