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Biennale di Venezia: il padiglione del Kazakistan è stato cancellato

Sarebbe stata un’occasione unica ed irripetibile per la Repubblica del Kazakistan partecipare alla Biennale di Venezia per la prima volta nella storia: un orgoglio nazionale, una visibilità enorme, un’apertura mondiale all’arte. Ma questo rimarrà solo un sogno a quanto pare, perché a soli due mesi dall’evento d’arte più prestigioso al mondo, il padiglione del Kazakistan è stato cancellato.


(Fonte: Sito web della Biennale di Venezia https://www.labiennale.org/it/arte/2019)

E i due curatori scelti per organizzare l’inaugurazione del padiglione ne sono venuti a conoscenza solo tramite un post sulla pagina Facebook del Museo Nazionale della Repubblica del Kazakistan a metà marzo, ovvero appena un mese prima dell’inizio dell’installazione. Nel post, si leggono semplici scuse per la non partecipazione del Kazakistan a causa della mancanza di risorse necessarie e dei tagli del budget.

Nadin Julien Samman, uno dei curatori, ha espresso tutta la sua delusione ed il suo rammarico in un post lamentando la mancanza di professionalità etica di un’istituzione che rilascia comunicati stampa tramite il social network. Parla di “circostanze opache, dove si è avuto poca considerazione per gli artisti e i curatori”.


Molto mistero e confusione aleggiano intorno alla questione, in quanto, come è possibile leggere su Artnet News, Samman afferma che lo scorso autunno recatosi in Kazakistan, firmò la bozza di un contratto che non gli è mai stato restituito. Il Museo nazionale, sempre nel fatidico post, fa sapere a Samman che “non era stato concluso un accordo formale di cooperazione con il curatore e che quindi non può pagare la quota dovuta”.


Il curatore Nadim Julien Samman (Fonte: profilo Facebook)

In autunno scorso, le cose sembravano andare per il verso giusto, ma poi le comunicazioni con il Museo Nazionale sono diventate sempre meno frequenti, fino ad un assoluto silenzio durante la direzione del nuovo direttore Almaz Nurazkhan. Roza Abenova, direttrice di arte contemporanea del museo dopo gli ultimi improvvisi aggiornamenti, ha deciso di ritirarsi ufficialmente dall’incarico. E contemporaneamente è stato nominato un nuovo team curatoriale.

Ma la delusione più cocente è stata per gli artisti Kazaki che avrebbero dovuto partecipare all’evento, che vedevano in questa opportunità un faro di speranza per la loro carriera e per il rilancio dell’arte contemporanea del paese. “Il Kazakistan è la patria di artisti seri che meritano di incontrare un pubblico internazionale e che necessitano di un’infrastruttura culturale nazionale che rifletta i loro valori”, dichiara Samman.

Intanto il padiglione del Kazakistan è stato ufficialmente tolto dall’elenco dei partecipanti sul sito della Biennale.


- Giulia Zamponi

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