La realtà non è quella davanti ai nostri occhi. Questo è uno dei lasciti più importanti desunti dall’insegnamento di Jean Baudrillard, qui analizzato magistralmente da Vanni Codeluppi. Tanti gli spunti che ci lascia questo testo.
Ad esempio il fatto che l’esperire del reale passa inequivocabilmente attraverso i media. Ogni surrogato infatti di materialità viene veicolato primariamente da loro. Gli onnipresenti reality show hanno poi rinfocolato la mancanza d’idee dei media riguardo il reale. Sarebbe morta quindi ogni possibilità d’illusione. La realtà si è sviluppata talmente tanto come immagine, messaggio e tanto altro dovuto anche al digitale che è sparita. Non c’è più tempo di pensare su quello che ci accade davanti. Tutto è veicolato dai media. Le masse subiscono senza colpo ferire questo ammasso di comunicazione. Il digitale è considerato la più vera e più profonda realtà del vivere. In effetti però quello che conta rimane fuori da tali inquadrature. Jean Baudrillard aveva pensato che solo la fotografia analogica, tramite il tempo intercorrente tra lo scatto e lo sviluppo, avrebbe potuto sottrarre la realtà da questa dittatura di un tempo simultaneo e globale. Un altro pensiero desunto fagli ultimi suoi scritti veicola l'idea che ormai ci voglia un “ patto di lucidità “ che entri nei meccanismi dei media e favorisca un cambiamento.
- Stefano Taddei
Vanni Codeluppi
Jean Baudrillard
Feltrinelli, pp. 160
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